In quel giorno tante persone, tra cui quasi due famiglie intere, furono sterminate da soldati tedeschi. Erano famiglie giovani con molti bambini piccoli. Si erano rifugiate in questa radura nel bosco perché lo credevano un luogo sicuro, al riparo dai combattimenti.
Quella mattina i soldati arrivarono, li circondarono e aprirono il fuoco contro di loro senza motivo. In seguito furono uccisi anche 4 militari italiani.
Alcuni tra i civili, pochissimi, sopravvissero e poterono rendere testimonianza delle atrocità perpetrate..

Non è Sant’Anna di Stazzema, di cui oggi ricorre il 75° anniversario, ma Vallerotonda, a pochi chilometri da noi.
Le parole sono dell’inviato del Governo Germanico, Alexander Schmitt, consigliere d’ambasciata, che, nella radura di Collelungo, che vide la strage il 28 dicembre 1943, giorno dei Santi Innocenti, l’altro giorno ha detto: «Devo ammettere che fino a poco tempo fa non conoscevo questa terribile storia. Quando ho letto il racconto di quel giorno sono rimasto sconvolto. Come si fa a sparare a sangue freddo, perfino contro i bambini piccoli, i neonati come la piccola Addolorata Di Mascio? Mi vergogno per quei miei connazionali che si macchiarono di una colpa indicibile, una colpa di cui tutti subiamo le conseguenze ancora oggi».
«Ripeto: in questo luogo provo profonda vergogna. Mi inchino davanti alla piccola Addolorata, agli altri bambini trucidati e a tutte le vittime dell’eccidio. E chiedo perdono per quanto è stato fatto anche a nome dei miei connazionali».
L’ha ripubblicato su Pietroalviti's Weblog.