di Luigi Alici
E’ il caso di mettere in discussione il nostro sguardo sulla realtà: sguardo corto o sguardo lungo? Sguardo opportunista o disinteressato? Sguardo individualista o comunitario?* * *Il grande nemico di queste domande è il mito dell’attualità, che sta seducendo un po’ tutti: giovani e adulti, vecchi e ragazzini. Questo mito ci dà l’illusione di essere “in presa diretta” sui problemi, di poter esibire sempre un’opinione su tutto; un’opinione indiscutibile, fatta di certezze granitiche, sospettosa e aggressiva nei confronti di ogni opinione diversa (dimenticando che si tratta di opinioni, cioè di punti di vista opinabili e per questo estremamente volubili, destinati a durare lo spazio di un mattino). Ma questo conta poco per il presentismo che ci sta stregando: quello che penso vale assolutamente adesso; l’importante è difenderlo con le unghie e con i denti. Domani è un altro giorno, si vedrà… Inutile provare a dire che l’istantaneità non può essere mai assoluta, ma sempre e soltanto relativa al momento.

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