di Gemma Gemmiti

Avremmo dovuto essere di più sul nostro ponte.
Avremmo dovuto riempire le strade, costeggiare il fiume, fare una catena umana, mano nella mano ed essere lì, insieme a tutte le istituzioni, ai giornalisti, alle persone comuni.
Senza bandiere da sventolare ma solo in veste di cittadini stufi di annoverare nelle proprie famiglie malati di tumore.
Avremmo dovuto tendere la mano alle “mamme di Piazza Berardi” e unirci alla task force che si è formata naturalmente per dire BASTA a ciò che ripetutamente e da anni avviene nella nostra valle.
Ho visto molte persone ma non abbastanza da farci ascoltare, ascoltare sul serio.
Penso che se dall’alto cominciano ad avvertire che siamo tanti e che siamo uniti, qualcosa possa smuoversi.
REGISTRO TUMORI subito, è necessario.
Per i malati di tumore esiste un’esensione, la 48 credo, che si richiede presso il comune di residenza e con questa documentazione ci si può rivolgere a qualunque ospedale sul territorio nazionale.
Sarebbe così difficile per la Asl stessa fare un elenco dove è presente, comunque senza nomi, età, comune, patologia?
Perché devono essere i cittadini a raccogliere firme e a chiedere che venga loro dato ciò che è sancito dalla Costituzione ovvero il diritto alla salute?
Quali interessi ci sono dietro?
Cosa si vuole nascondere che già non sappiamo?
Qui si muore.
E ancora…
Tempo fa ci mobilitammo tutti (più o meno tutti) per la puzza. Chiuse addirittura la scuola di Passo del Cardinale. E poi?
È servita la schiuma?
Ma siamo consapevoli che puzza e schiuma sono solo le punte di un iceberg che affiora e spaventa, ma che sotto c’è molto di più?
Tutto questo mi spinge a dire che tocca agire, ognuno come può, per carità, ma facciamolo presto.
Stamattina hanno raccolto 500 firme.
Chiedo al sindaco Roberto Caligiore di mettere presso il comune la possibilità di firmare, in modo che chiunque sappia dove andare per dare il proprio contributo.
Chiedo agli esercenti dei bar, dei supermercati, di dotarsi di quei fogli e di mettere un’informativa esplicativa che sensibilizzi le persone al problema.
Dobbiamo essere noi i primi ad agire, ognuno di noi, nel nostro interesse, nell’interesse per il nostro territorio, per i nostri figli.
Non deve servire la puzza o la schiuma, non deve servire Striscia la notizia (il titolo “un Sacco brutto” mi ha fatto male al cuore) dobbiamo servire noi che come cittadini scendiamo in piazza a dire Basta sul serio.
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento