Un tram treno, un mezzo cioè capace di circolare sia sulla sede stradale che su quella ferroviaria, che unisca finalmente la Pianura Pontina con la Valle Latina, Latina e Frosinone. Il mezzo utilizzerebbe i tratti di rete ferroviari esistenti sul territorio mentre su alcune strade verrebbero innestati i binari per il tram. Questo abbatterebbe di moltissimo i costi. Lo sostiene una pubblicazione sul versante pontino dei Monti Lepini, curata da alberto Budoni, che rivela l’esistenza di un progetto esecutivo per un servizio di tram-treno tra Sabaudia e Ceccano, che prevede l’utilizzo della linea ferroviaria esistente, la linea Roma-Formia-Napoli, e il tronco, da circa quattro anni in disuso, che collegava la stazione di Priverno Fossanova alla stazione di Terracina, nonché la realizzazione ex novo di due tronchi ferroviari: il primo che colleghi la stazione di Terracina con il centro urbano di Sabaudia, il secondo che ha il compito di congiungere le stazioni di Priverno Fossanova con quella di Ceccano, creando in tal modo anche la connessione trasversale tra le due linee longitudinali che collegano Roma con Napoli e la possibilità di poter viaggiare tra Latina e Frosinone con un mezzo su ferro.
Un corridoio infrastrutturale di questo tipo (Fig. 2), oltre ad essere un asse di collegamento tra i diversi centri del territorio, permetterebbe di riqualificare l’intera area in tutte le sue componenti, cercando di apportare soluzioni che mirino all’autosostenibilità dei luoghi (MAGNAGHI, 2010). Scendendo nel dettaglio delle soluzioni progettuali per ogni stazione sono stati pensati i relativi interventi di riqualificazione urbana e territoriale utilizzando la logica del T.O.D e ipotizzando l’implementazione di meccanismi di cattura del valore in grado di poter finanziare parte dei costi sostenuti per la realizzazione dell’infrastruttura. In questo modo attraverso un metodo analogico sono state fatte alcuni ipotesi per il ripopolamento dei comuni interessati dalla linea, specialmente quelli col- linari, ripopolamento che diviene possibile grazie al miglioramento ambientale e insediativo apportato dalla realizzazione della linea su ferro. In tal modo, il ‘ritorno alla collina’ può ridurre il peso insediativo sulla zona pianeggiante. Inoltre, attraverso la riscoperta del senso dell’attraversamento (LYNCH, 1984) è possibile anche far sorgere una coscienza di luogo (MAGNAGHI, 2010) in grado di indirizzare le comunità locali verso l’autosostenibilità delle comunità stesse.
Buongiorno, la ringrazio per l’interesse al tram-treno. Tuttavia gradire che citasse il mio capitolo contenuto nel libro, visto che quasi tutto l’articolo è stato interamente preso dalla mia pubblicazione, immagine compresa.
La ringrazio
Valerio Mazzeschi
Ha ragione, purtroppo il link con il collegamento al documento originale risulta corrotto. Ho provveduto a sistermarlo