La misericordia, l’avere nel cuore le miserie degli uomini, è al centro dell’insegnamento di Papa Francesco. Ma c’è un altro grande cantore delle misericordia: quando Renzo si aggira disperato nel lazzaretto, con la morte nel cuore perché non ha notizie di Lucia, ascolta le parole del padre Felice, il cappuccino a capo dei soccorritori. Padre Felice parla agli scampati dalla peste, che si apprestano a lasciare definitivamente quel luogo di sofferenza e di morte.
Gli fa dire Manzoni: “Benedetto nella giustizia, benedetto nella misericordia! benedetto nella morte, benedetto nella salute! benedetto in questa scelta che ha voluto far di noi! Oh! perché l’ha voluto, figliuoli, se non per serbarsi un piccol popolo corretto dall’afflizione, e infervorato dalla gratitudine? se non a fine che, sentendo ora più vivamente, che la vita è un suo dono, ne facciamo quella stima che merita una cosa data da Lui, l’impieghiamo nell’opere che si possono offrire a Lui? se non a fine che la memoria de’ nostri patimenti ci renda compassionevoli e soccorrevoli. Quelli che sono tornati nell’antico vigore, diano un braccio fraterno ai fiacchi; giovani, sostenete i vecchi; voi che siete rimasti senza figliuoli, vedete, intorno a voi, quanti figliuoli rimasti senza padre! siatelo per loro! E questa carità, ricoprendo i vostri peccati, raddolcirà anche i vostri dolori.
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