di Damiano Pizzuti
Da ormai 2-3 mesi, con gli amici di Ceccano insieme per il cambiamento, mi sono trovato ad affrontare e studiare l’annoso e grave problema della gestione nelle risorse idriche sul nostro territorio. Non è facile documentarsi attraverso i canali ufficiali, ma grazie alla rete si può avere un certo grado di formazione anche da fonti autorevoli. Negli ultimi giorni sono usciti degli articoli molto interessanti, tra cui molto chiaro il punto fatto da Alessio Porcu (vi invito a darci un’occhiata). Da qui (alla marzulliana maniera) mi sono “posto delle domande cercando di darmi delle risposte”, ovviamente sulla base dei documenti reperiti attraverso vari canali.
Acea, di chi stiamo parlando? Acea è un “colosso” dell’energia in Italia, si stima essere il maggior fornitore idrico nel nostro paese (in tutto esistono 3 o 4 aziende concorrenti che di certo non sono interessate a farsi guerra) con circa 10 milioni di utenze private. Dobbiamo considerare che a questo va aggiunto anche tutto il servizio presso la pubblica amministrazione (comuni, province, palazzi, scuole, università) e la gestione di più di 500mila tonnellate di rifiuti l’anno. Acea rappresenta il terzo operatore in Italia anche per quanto riguarda la fornitura di energia elettrica; insomma parliamo di un ente che gestisce milioni e milioni di euro ogni anno.
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