
Si direbbe meglio in italiano: “nei panni…” ma la traduzione della corrispondente espressione inglese dà l’idea della fatica. Immaginate dunque di essere un viaggiatore e di scendere dal treno la domenica mattina alla stazione di Ceccano: siete accolti da una marea di scritte per lo più volgari e sgrammaticate, non trovate alcun cartello indicatore. Non c’è una mappa della città, se non a diverse decine di metri di distanza dalla stazione, la cui bacheca riporta avvisi vecchi di almeno un anno. Non c’è un cenno ad eventuali coincidenze con il servizio del Cotral. Non c’è il servizio di trasporto pubblico locale che pure i cittadini di Ceccano pagano con le loro tasse, né c’è una tabella che indichi a che ora potrebbe passare un eventuale mezzo di trasporto. Non c’è neppure un numero di telefono per un improbabile servizio taxi. Non c’è un’indicazione per eventuali alberghi o ristoranti, o bed&breakfast. Non c’è un invito a visitare il castello dei Conti, o Castel Sindici, o le chiese cistercensi, o il mosaico di Palazzo Antonelli, con il suo lapidarium, o la Villa Principessa di Piemonte… Nulla, se non indecorose effigi che danno un’immagine che la città non merita… Indovinate cosa farà il viaggiatore.
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