di Alberto Laggia
“Papa Luciani è il sorriso di Dio su questo mondo”. Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di papa Francesco, evoca subito l’immagine con cui universalmente si ricorda “il pontefice dei 33 giorni”.
Ma dietro quel sorriso che toccava i cuori, ma che alcuni scambiarono per ingenuità o peggio semplicioneria, c’era molto altro: una miniera di virtù che diventano modello da imitare oggi, come ieri. E proprio quassù, a Canale d’Agordo, l’incantato borgo dolomitico dove nacque e crebbe Luciani, proprio nella chiesa dove ricevette i sacramenti, celebrò la prima Messa e, in seguito, tante Eucaristie da vescovo, il cardinale ha spiegato che dietro a quest’immagine, che rischia lo stereotipo, sta una figura ricca di sfaccettature e qualità cristiane, una personalità ancora tutta da scoprire, di bruciante attualità. E ha scelto per farlo l’occasione dell’inaugurazione del “Musal”, il nuovo museo interamente dedicato alla figura del papa bellunese che ha aperto i battenti a Canale nella ricorrenza dell’elezione al soglio pontificio del suo più illustre cittadino: il 26 agosto del 1978.
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