di Antonio Maria Mira per http://www.avvenire.it/
«Ho molta rabbia. Il motivo della mia rabbia è che sono venti anni, dal 1997, che vedo sempre gli stessi muri, costruiti nella stessa maniera, cadere negli stessi posti. E dopo venti anni quando vedi questo, se sei un uomo di scienza ti chiedi se serve quello che fai. Mi scusi se dico questo ma spiega la mia rabbia». Così si sfoga Fabrizio Galadini responsabile della sede dell’Aquila dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Sette anni fa, come riportato ieri da Avvenire , dopo il grave terremoto aquilano del 6 aprile 2009 e un lungo sciame sismico nella zona di Amatrice nell’estate successiva, venne chiamato a spiegare ai cittadini e alle amministrazioni locali cosa stava succedendo e parlò della possibilità «di un terremoto della massima intensità nella Laga », proprio dove è accaduto due giorni fa.
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