di Alberto Bobbio
La lettera apostolica Amoris Laetitia che papa Francesco dedica alla famiglia è l’ultimo intervento di un ampio magistero sul matrimonio cristiano che si è sviluppato tuttavia solo negli ultimi duecento anni della storia della Chiesa, quando questioni teologiche e questioni istituzionali e giuridiche attorno al matrimonio si intrecciano in modo indissolubile e hanno bisogno di essere precisate.
Con l’Illuminismo e società industriale è finita l’era della cristianità, della società organizzata cristianamente. E il matrimonio cristiano è il primo che va sotto la lente, al punto di arrivare a discutere financo se il matrimonio possa essere considerato davvero un sacramento. Fino all’inizio del 1800 l’argomento del matrimonio non è tra quelli che appassionano il Magistero e la teologia. Problemi non ci sono, se non precisazioni definitorie di forma canonica. La forma canonica viene introdotta dal Concilio di Trento (1535-1563) con il decreto Tametsi, che regola la forma del matrimonio fino al 1917,anno della promulgazione del Codice di diritto canonico. Il decreto era il primo dei dieci capitoli del De reformatione matrimonii. Venne introdotto l’uso delle pubblicazioni prima del matrimonio e si stabilì che il matrimonio dovesse essere celebrato davanti al parroco personale dei due sposi con la presenza di almeno due testimoni. E furono anche istituiti i registri parrocchiali sui quali il matrimonio doveva essere trascritto. Ma si trattava soltanto di questioni, potremmo dire, tecniche.
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento