di Giuseppe Savagnone
Sul disegno di legge Cirinnà, che verrà discusso in parlamento a partire dal 28 gennaio, si alzano, dall’una e dall’altra parte, le barricate. La posta in gioco, secondo i suoi sostenitori, sono i diritti garantiti dalla nostra Costituzione a tutti i cittadini, quale che sia il loro orientamento sessuale; secondo i suoi oppositori, invece, è la salvaguardia dell’identità della famiglia, per la cui difesa è stato indetto, per il 30 gennaio, il cosiddetto “Family day”.
Come spesso accade, nel polverone delle polemiche si trascura di guardare i fatti, in questo caso il testo oggetto della discussione. A costo di apparire pedante, mi sembra perciò importante riferirne, nel modo più oggettivo possibile, il contenuto. Consta di due parti, la prima dedicata solo alle coppie formate da persone dello stesso sesso, la seconda a tutte le convivenze, sia omo che etero. Comincio dalla seconda parte, che è quella meno discussa. Vi si elencano i diritti dei conviventi, quale che sia il loro orientamento sessuale, quando
uno dei due è detenuto (ma, in realtà, già la legge 354 del 1975 prevede la possibilità di colloqui, corrispondenza telefonica al «convivente detenuto», alle stesse condizioni stabilite per il coniuge), in caso di malattia (ma già la legge 91 del 1999 prescrive che i medici devono fornire «informazioni sulle opportunità terapeutiche… al coniuge non separato o al convivente more uxorio»), per quanto riguarda la permanenza nell’abitazione quando uno dei due muore (ma già la Corte Costituzionale, con la sentenza 404 del 1988, ha riconosciuto al convivente more uxorio il diritto di succedere nel contratto di locazione in caso di morte del partner, anche quando sono presenti eredi legittimi). Si regolano anche gli obblighi di mantenimento nel caso di cessazione della convivenza, i casi di nullità e quelli di risoluzione della convivenza (ma su queste cose non c’è nessuna discussione).
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento