di Paolo Rodari

Padre Antonio Spadaro, si apre l’8 dicembre il Giubileo della misericordia. Anzitutto perché, a suo avviso, al Papa è venuto in mente di indire un Giubileo? Cosa l’ha mosso?
“L’8 dicembre, data di inaugurazione dell’Anno santo, è anche il giorno del cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II, nel 1965. Si ricorda la chiusura di una porta e se ne apre un’altra. E dalla “porta” si passa al “volto”. Porta Fidei era il titolo della Lettera apostolica in forma di “Motu proprio” di Papa Benedetto XVI con la quale l’11 ottobre dell’Anno 2011 si indiceva l’Anno della fede. Dalla Porta Fidei adesso si passa al Misericordiae Vultus. Cristo è “porta” perché ha un volto umano. Davvero umano. La porta può fare due cose: aprire e chiudersi. Il volto umano può avere una infinità di sfumature e di adattamenti alla persona che si ha di fronte. Il volto umano muta nel tempo, viene modificato dalla storia, cioè dal tempo che passa, e viene modificato dalle situazioni e dall’altro che si ha davanti, anzi dal volto che ho davanti a me. C’era bisogno di questo Giubileo per riscoprire oggi il volto di Dio”.
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