Salviamo il Popolla, la voce dei tifosi

di Giulio Pistilli, ultra

Sotto le macerie che, un pezzo alla volta, stanno causando la chiusura dell’impianto, giacciono le orme di calciatori e tifosi susseguitesi nel corso di ottant’anni di onorata carriera e servizio alla cittadinanza che tanto ha gioito tra le mura un tempo amiche del “Dante Popolla”: basta chiedere alla polvere che aleggia sugli spalti cosa volesse dire per un paese di ventimila anime contare su una rappresentativa calcistica impegnata su campi di caratura nazionale e vivere ogni domenica come un’occasione di riscatto per il proprio orgoglio cittadino. Da re detronizzato lo stadio comunale assiste inerme al suo declino e, come un vecchio musicista, allieta la vecchiaia cullato dalle note che fino a quasi vent’anni fa ne incendiavano il cuore, quelle composte dalla Curva Nord che tanto spettacolo ha dato e può ancora dare. È vivido ancora il ricordo delle bandiere al vento, delle mani al cielo, delle voci che all’unisono incitavano la squadra, mentre bambini figli dell’inquinamento, della povertà e del degrado a cui la città si è inesorabilmente consegnata vedevano nelle casacche rossoblù il sogno di portarla fuori da tutto ciò. Forse è per questo che all’arena calza a pennello il nome del giovane Dante Popolla, un ragazzo che come tanti altri lasciò Ceccano e il suo calcio per una guerra che non lo restituì mai più all’affetto della sua gente. Dietro al suo nome è impresso in eterno quello di tanti altri ragazzi che tra sogni, demoni e speranze, credono ancora in una valore nobile come lo sport, e che questo valore possa ancora contraddistinguere in bene la città fabraterna. La volontà di sanare una ferita così profonda sta tornando, forte e travolgente nella sua audacia, sulla bocca di chi, memore dei bei tempi andati, vuole che la storia torni ad essere attualità e che ogni domenica si trasformi in un’occasione di festa laddove tutto è cominciato. Perché il Popolla è la casa degli ultras, delle famiglie, dei ragazzi e dei bambini che trovano nel calcio molto più che una passione, ed è per questo che chiediamo che quasi un secolo di leggenda sportiva sia reso onore. Lo chiediamo per tutti i ceccanesi. Lo chiediamo per tutti noi.