di Luigi Alici
In una società complessa niente è mai troppo semplice: la vera semplicità si nasconde ai nostri occhi e noi non dobbiamo correre il rischio di cercarla nel posto sbagliato oppure – peggio – dimenticarla completamente. I tragici fatti di Parigi pesano ancora sul nostro cuore, esasperando i sentimenti più elementari che tutti noi proviamo quando si avviciniamo pericolosamente a quella enigmatica (ma chiarissima) linea di frontiera che divide l’umano dall’inumano: i sentimenti regressivi della paura, del dolore, dell’angoscia e quelli aggressivi della rabbia, dell’odio, dell’ostilità. L’umano è messo duramente alla prova, quando accade che una ragazza solare ed esemplare come Valeria Solesin, di cui sappiamo praticamente tutto, e un ragazzo giovane come lei, di cui non sappiamo praticamente nulla, ma verosimilmente accecato dall’odio e dalla disperazione, muoiono insieme: tutti e due vittime della stessa stessa violenza, per motivi in entrambi i casi incomprensibili, eppure diametralmente opposti, incommensurabili.
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