di Gianfranco Svidercoschi
Era la fine degli anni Ottanta, al Sinodo i vescovi discutevano dei “christifideles laici”, e forse per questo il parroco mi aveva chiesto di parlare a un gruppo di giovani-adulti che si preparavano alla Cresima. A un certo punto, per sottolineare la responsabilità che essi si sarebbero assunti ricevendo quel sacramento, mi riferii al nuovo modo di partecipazione alla Messa: una partecipazione più attiva, piena, comunitaria. “Vedete? Ora voi pregate in italiano, ascoltate brani della S. Scrittura. Il sacerdote celebra di fronte a voi, e di fronte a voi consacra il pane e il vino…”.
Mi guardavano come se fossi un alieno, e con un’aria quasi divertita. Non capivo, e non capiva neanche l’amico parroco. Ci mettemmo un bel po’ a scoprirlo. Quei giovani non sapevano nulla del Concilio, della riforma liturgica. La prima volta che erano entrati in chiesa, la Messa era già così. Non avevano mai visto quella di prima. Quando il prete, protagonista assoluto, celebrava in latino con le spalle all’assemblea. E l’assemblea restava muta, passiva, salvo rispondere con un Amen alle preghiere che il sacerdote rivolgeva a un Dio, con il quale lui soltanto sembrava essere in confidenza. E intanto le vecchiette, noncuranti di tutto, recitavano per conto loro il rosario.
Nella foto mons. Piroli al Concilio Vaticano II, segretario del vescovo di Ferentino, padre conciliare, qui con San Giovanni XXIII
Questo patetico “giornalista” SVIDERCOSCHI,
con profonda malafede, ha il compito di tanti impostori di questi ultimi anni:
ridicolizzare la Chiesa Cattolica vera, quella prima del Concilio Vaticano II,
ad un solo scopo.
Far rassegnare le nuove generazioni alla demolizione della Fede,
alla devastazione della liturgia,
ai cambiamenti senza alcuna cifra spirituale
imposti dai modernisti con le riforme post-conciliari.
Dai preti apostoli ai preti apostati in blu jean, in magliette colorate
che fanno solo pena al mondo a cui vorrebbero piacere.
NON SIETE NEMMENO DEGNI DI NOMINARE LA CHIESA CATTOLICA PRIMA DEL CONCILIO!
Ce la racconta questo finto giornalista la Chiesa di prima del Concilio oggi nell’apostasia?
La Chiesa di oggi ce la raccontano le chiese vuote la domenica,
la società non più cristiana,
la demolizione della Fede Cattolica,
il clero ormai senza Fede e nel più completo affarismo.
ECCO LA CHIESA BELLA DEL CONCILIO VATICANO II
che fra pochi anni SARA’
FINALMENTE ESTINTA IN EUROPA, IN CANADA ECC.
Allora sì che i fedeli ormai nella prova
potranno fare i confronti fra la Chiesa Vera
e la falsa Chiesa post cristiana del Concilio Vaticano II.
POVERA CHIESA CATTOLICA IN CHE MANI E’ FINITA.
POI LA CHIESA ALLORA CON I FEDELI PASSIVI E MUTI?
Un tempo le chiese risuonavano a squarciagola
di canti popolari bellissimi,
di invocazioni di fede ardente.
Ancor qualche scena ce la ricordiamo oggi.
Ora il popolo cristiano capisce tutto in italiano
e NON CREDE PIU’ A NIENTE.
nelle “assemblee liturgiche” i fedeli sono PASSIVI E RASSEGNATI ALLE CANZONETTE DA QUATTRO SOLDI INTONATE DA CORI STONATI.