di Fulvio Scaglione
Negli ultimi giorni, di fronte all’inoppugnabile fatto chetantissimi dei profughi e migranti che arrivano in Europa, soprattutto attraverso la rotta dei Balcani, sono siriani e afghani, giornalisti e intellettuali hanno cominciato a scrivere che bisogna fermare la guerra in Siria. Cochi e Renato avrebbero commentato: bravo, sette più!
Intendiamoci: nel Paese dei piazzisti alla Salvini, capire e far (forse) capire che c’è un nesso tra guerre e flussi migratori è già un passo avanti, rispetto all’ordinario razzismo seminato negli ultimi tempi. Però, dire adesso che bisogna fermare la guerra in Siria, dopo quattro anni di massacro intestino e 220 mila morti (dei quali circa 70 mila civili), è un po’ da Alice nel Paese delle meraviglie.
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