Architettura gotica, scultura gotica, ambone, capitelli finemente lavorati, lapidi imperiali, lapidi funerarie, lapidi dedicatorie, colonnine gotiche, colonne di riuso da templi romani, stemmi medievali: qualunque altra città l’avrebbe trasformata in un museo, indicata con cartelli, dotata di guide, indicazioni plurilingue, sistemi multimediali. Qualunque altra città ma non Ceccano: S. Maria a fiume e il suo tesoro archeologico e storico se ne stanno lì, senza alcuna seria valorizzazione, con lapidi romane utilizzate come porta vasi e poggia tutto, coperte da banchi ed ormai invisibili ai numerosi fedeli che nessuno guida alla scoperta dell’enorme valore culturale del santuario, nonostante la completa distruzione del 26 gennaio 1944. I ceccanesi amano quella chiesa per la statua miracolosa di S. Maria a fiume, anch’essa importante testimone dell’antichità medievale. L’amerebbero ancora di più se fossero aiutati a comprenderne il tesoro
Qui alcune foto che danno appena un’idea della bellezza e dell’importanza dei reperti
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