Si dice spesso che le elezioni italiane sono sempre speciali, perché all’indomani del voto si possono contare soltanto vincitori. Tutti, per un motivo o per l’altro, provano a dichiararsi tali. Anche stavolta lo spettacolo si ripete (e qualcuno, infatti, ha immediatamente cominciato a commentare e titolare ironicamente su questo). Ma stavolta l’esercizio è davvero arduo e, in più di un caso, persino spericolato. La verità è che nella tornata amministrativa del 31 maggio 2015 sono tanti quelli che hanno perso, alcuni anche vincendo. Anzi i vincitori-sconfitti rappresentano, forse, il fenomeno politico più significativo di questo voto. Non rendersene conto può solo propiziare altre sconfitte (e a noi interessano soprattutto quelle che possono far male al Paese, chiunque le incassi), e produrre nuove difficoltà per un’Italia che ne ha già abbastanza.
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