Schietroma si ritira dalla candidatura alla provincia, gli è mancato l’apporto dei socialisti di Ceccano: il grande patto di sangue fra la nomenclatura del pd e i socialisti di Schietroma non ha retto alla mancanza di voti, venuti meno proprio per l’assenza dell’unico sindaco che i socialisti potevano mettere in campo, quello di Ceccano. I socialisti si sono affondati da soli. E’ la tesi che viene esposta da un esponente del partito socialista frusinate, Gianluca Paesano, che evidenzia due elementi critici alla base del fallimento della candidatura Schietroma: innanzitutto il non aver calcolato bene i voti in campo e poi il fattore Ceccano. Scrive Paesano: la con-causa riguarda proprio il Comune di Ceccano. Vi chiedo: con un Sindaco ed una maggioranza di centrosinistra al governo cittadino, in presenza del voto ponderato, l’On. Schietroma si sarebbe ritirato? A mio avviso no! Sarebbe stata un’altra storia. E di questo cambiamento del corso della storia (politica), chi dobbiamo ringraziare? Dobbiamo ringraziare tutti i consiglieri di maggioranza (specie quelli del PSI, il mio partito) che, nottetempo e con un gesto di pura pazzia politica, hanno sfiduciato il Sindaco Manuela Maliziola. Gli stessi che l’altro giorno hanno partecipato al congresso cittadino del PSI, durante il quale in modo ingeneroso , poco elegante, per niente politicamente corretto e senza contraddittorio, ancora una volta si è cercata la strada più semplice: sparare a zero su una Compagna del PSI, Manuela Maliziola, peraltro assente in quanto non invitata.
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Troppi commentatori, troppi opinionisti, troppi giornalisti, senza andare mai alla radice vera delle “cose” e prendere di petto certi problemi. Con opinioni e indicazioni che riescano a scuotere un ambiente, non solo quello di Ceccano, rimasto legato ancora ad un passato che non esiste più. Deduzione, allora semplice e che aspetta, naturalmente da parte interessata, smentita: E’ tutto un aleggiare appunto di opinioni, di commenti, di ossevazioni che non impressionano più nessuno, quasi un gioco perverso e da tutti accettato, che non finisce mai.
Caro Giovanni andiamo alla radice vera del problema come tu reclami.
Le difficoltà in cui versa il paese sono state esclusivamente create da una ventennale classe politica (bene rappresentata dalla fotografia di copertina e da un altro “scatto” che non compare, in cui ci sono i “convitati di pietra”) incompetente, inconcludente, oligarchica?
Non è proprio così. Loro ne erano certamente gli ideatori e i registi. Ma non gli unici beneficiari. Dell’esplosione del debito pubblico ne hanno beneficiato in tanti anzi tantissimi. E lo hanno fatto in virtù di un patto scellerato con quei politici la cui unica preoccupazione era quella di comprarsi una vagonata di voti a danno dello Stato (regione, provincia, comune), favorendo un lassismo fiscale che permetteva sempre ai tanti, anzi tantissimi di considerare le tasse “facoltative”; un enorme assistenzialismo che favoriva ai tanti, anzi tantissimi assunzioni e clientele inficiando il concetto di meritocrazia e l’idea che si potesse avere diritto a molto a fronte di ben pochi doveri.
Tutto questo sballato sistema ha creato un conflitto di carattere politico e economico tra le classi sociali, nonché problemi enormi nel mondo del lavoro minati da una inarrestabile disoccupazione giovanile, la cementificazione selvaggia con una indisturbata distruzione di suolo pubblico, una incuria nei problemi ambientali, un impoverimento della sanità pubblica.
Questi sono i problemi giganteschi del nostro presente: personalmente è un dovere portare a conoscenza dei cittadini circa i misfatti, le ingiustizie, i patti scellerati tra dx e sx, affrontando di petto i problemi nella convinzione che o i conflitti economico–sociali ritrovano nuove forme di rappresentanza (esterne o interne ai partiti, non importa) o la politica perde del tutto significato e funzione portando i cittadini a rivolgersi ai soliti oligarchi, ai soliti accordi incestuosi, vessatori, meschini con la vecchia politica.
Non rinunciare, anzi non rinunciamo. Noi che facciamo opinioni, commenti, osservazioni che tu segnali con granitica certezza “non impressionano più nessuno”, non disperiamo anche se sperare è diventato veramente arduo.