di Antonio Limonciello

I bagni allo Schioppo erano l’unica memoria tramandata del Cosa che finora aveva resistito alla scomparsa del fiume nell’immaginario dei cittadini di Frosinone. I nonni e i genitori hanno raccontato che lì, quando il caldo primaverile si faceva sentire e la voglia di scuola veniva a mancare, si andava a prendere il bagno.
Ripartiamo da questo immaginario per crearne altri, di nostri, nel tempo della consapevolezza che il fiume ha bisogno di essere curato, rispettato, tutelato, della consapevolezza che magari quei bagni allora erano già imprudenti perché le acque contenevano le fogne della città, che oggi dopo decine di anni il fiume sta migliorano e che ha bisogno di noi per diventare un’altra volta balneabile, godibile e vissuto.
Ecco dietro alla mattinata allo Schioppo dell’11 maggio 2014 c’è un sogno: che il fiume recuperato rientri a pieno titolo nel paesaggio urbano di Frosinone, che

dunque il fiume ritorni alla città e i cittadini al fiume.
Il luogo è molto bello, e questo anche grazie al lavoro di decine di cittadini organizzati dalle associazioni “Sei di Frosinone se..”, “Frosinone Bella e Brutta”, “zerotremilacento arte pubblica relazionale”, “Adesso”, “Vivere in salute”, che hanno riaperto i sentieri, ripuliti le sponde, realizzato una passerella per arrivare sotto la cascata, predisposto segnaletica, organizzato piccoli eventi artistici.
In particolar modo sotto la cascata, luogo di per se suggestivo, si stanno predisponendo performance che richiedono il vostro intervento per essere realizzate.
Appuntamento dunque domenica 11 maggio alle ore 9, Fontana Busi, senza macchina…
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