Il cristianesimo è la religione in cui una giovane fanciulla di nome Maria può esultare perché «grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente»; in cui un’altra donna, Maria di Betania, può, contro tutte le regole del tempo, ricevere insieme alla sorella un uomo nella propria casa, ascoltarlo ed essere considerata da lui un vero interlocutore, una persona che pensa; in cui Paolo può ricordare che in Cristo non c’è più né uomo né donna.
Gesù, per le donne, è stato un liberatore. La comunità cristiana di oggi vive dentro questa libertà? Sa farsene motore? O è prigioniera di quella libertà illusoria e servile che piace a tanti?
La Chiesa ha un ruolo importante, nella nostra società, sia a livello culturale che a livello di formazione. E ha il dovere di parlare a quegli uomini di oggi che le riconoscono questo ruolo e anche a quelli che non glielo riconoscono. Sulla questione femminile ha molto da dire, ma per essere ascoltata ha bisogno di acquistare credibilità, dimostrando con la propria vita quotidiana di credere in loro e di saperle valorizzare.
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