Il corpo delle donne, a pezzi


donna_Capri_prosciutto_pubblicità_chockParola di Jane Kilboune, Creatrice della serie televisiva Killing us softly

A volte le persone mi chiedono: ” Hai parlato di queste cose per 40 anni, hai ottenuto qualche miglioramento? ” In realtà devo dire che la situazione è peggiorata. Le pubblicità vendono qualcosa di più dei prodotti. Vendono valori, immagini, vendono il concetto di amore e sessualità. Di successo. E forse, ancora più importante, è che ci vendono il concetto di normalità. Ci dicono chi siamo e chi dovremmo essere . Beh, che cosa ci dice la pubblicità delle donne? Ci dice, come ha sempre fatto, che la cosa più importante è come sembriamo.  Quindi la prima cosa che gli inserzionisti fanno circondarci con immagini di una bellezza femminile ideale.

Le donne imparano fin da piccole ad impiegare una grande quantità di tempo, energie, e soprattutto denaro, cercando di ottenere questo aspetto. E a vergognarci se non ci riusciamo. In questo ideale lei non ha mai nessun segno. Nessuna ruga. Non ha di certo né cicatrici o macchie. Non ha pori. Ma l’aspetto più importante di questa “assenza di difetti” è che non potrà mai essere raggiunta. Nessuno le assomiglia, questa è la verità. Nessuno può essere così.

La top model Cindy Crawford una volta disse: ” Vorrei assomigliare a Cindy Crawford”. La sua immagine non le somigliava. Non poteva. Perché il suo aspetto in foto è un aspetto che è stato creato per anni attraverso aerografo e cosmetici. Ma al giorno d’oggi si fa con un magico ritocco al computer. A Keira Knightley è stato fatto un seno più grande. A Jessica Alba più piccolo. A Kelly Clarkson… beh questo è interessante. Si dice “dimagrisci a tuo modo” ma lei in realtà è dimagrita alla maniera di Photoshop. Quasi mai vedete una foto di una donna considerata bellissima che non sia stata photoshoppata.  Siamo cresciuti in una cultura dove i corpi delle donne sono costantementetrasformati in cose e oggetti. Qui è diventato una bottiglia di Michelob. In questa pubblicità diventa parte di un videogioco. E gli esempi sono ovunque, in tutti i tipi di pubblicità. Il corpo delle donne si trasforma in cose e oggetti. Ora, naturalmente, ciò influenza l’autostima femminile. Ma fa anche qualcosa di ancor più insidioso: crea un clima di violenza diffusa contro le donne.

Continua a leggere qui http://www.chefuturo.it/2014/01/kilboune-cosi-la-pubblicita-fa-a-pezzi-il-corpo-delle-donne/

 

 


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