Stavolta non racconto disavventure di altri ma quello che mi è accaduto stamane, domenica 15 settembre, attorno alle 11,30 in via Montano Vecchio, a Ceccano. Salivo a piedi da via Pietra Liscia verso S. Giovanni, proprio sotto l’antica torre medievale, ultima evidente testimonianza della terza cinta muraria, oggi abbellita da un televisore abbandonato. C’erano tre persone che giocavano con due cani, a terra un’anguria distrutta ed abbandonata: non appena uno dei due cani mi vedeva, mi assaliva, un dobermann furioso. Non so cosa mi abbia salvato dai suoi morsi: il fatto che non sia fuggito ed abbia urlato, probabilmente. O forse la Madonna Addolorata di cui oggi ricorre la memoria. Devo dire che è stata un’esperienza spaventosa che non auguro a nessuno. Come è possible lasciare un cane di quel genere libero? Se al mio posto ci fosse stata una signora anziana? o un bambino? Se il mio cuore non avesse retto allo spavento? Questi animali sono troppo pericolosi, senza contare i loro padroni.
Infatti, di fronte alle mie parole di protesta che evidenziavano il pericolo, il giovane “custode” del cane mi ha detto: e che vuoi? mica ti ha mozzicato… attento alle parole… vogliamo andare dai carabinieri?
Questa è Ceccano oggi…
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Una questione di civiltà.
“Los cabrones son los dueños…no los perros!”
Gli imbecilli (il termine spagnolo è un po’ più forte e calzante) sono i padroni, non i cani.
Sono quegli umani che li educano alla cattiveria, che istigano alla violenza degli animali che per quei padroni darebbero la vita.
Non si rendono conto che quella violenza è una spada di Damocle sulla testa del cane? Che se venisse considerato mordace e pericoloso, magari in seguito ad un’aggressione come quella che hai subito tu, potrebbe venire abbattuto?
Ho letto sul web che In America il cane più utilizzato per la Pet-Therapy è il Pit Bull, Invece da noi ci sono degli idioti frustrati che usano i cani per *superare* queste frustrazioni, esattamente al pari di quelli che per superare altri tipi di “complessi” usano automobili sempre più grosse e potenti…
La sortita del ragazzino (*vuoi che andiamo dai Carabinieri?*) mi persuade che fosse proprio questo il caso (e concorderai con me, ne sono certa, che questo è forse l’aspetto più triste della vicenda): sapeva bene, ritengo, che il proprio animale non rientrava tra quelli con obbligo di museruola ma solo di guinzaglio ed ha agito con conseguente arroganza.
Tempo fa si parlava di una “patente” per i possessori di cani, proprio per evitare questi spiacevoli episodi ma anche per cambiare quella cultura violenta da sottosviluppati (absit iniuria verbis!): Gandhi diceva che “la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”, per l’appunto!
Anita (socio ENPA).
sono i padroni che rovinano questi bellissimi cani