Ad Anagni barricate, ricorsi, guerre di carta bollata, manifestazioni, sfilate: lo stesso a Pontecorvo, a Sora… A Ceccano, al di là di una fiaccolata senza gente, il nulla: l’ospedale è stato chiuso, dopo promesse e promesse, manifesti, dichiarazioni…. Attualmente, se siamo bene informati, ma certo non aiuta il sito della Asl di Frosinone, la bella struttura del S. Maria della Pietà, completamente rinnovata con una spesa di quasi 10 milioni di euro, è praticamente vuota: c’è la odontoiatria sociale, c’è qualche ambulatorio, c’è la comunità residenziale di psichiatria, qualche spazio è utilizzato per la scuola infermieri che poi però devono andare a Frosinone per tutto quello che riguarda la pratica. Insomma un disarmo generale contro cui sembra alzare la voce il sindaco Maliziola che qualche giorno fa ha chiesto per quell’ospedale, arrivato ad ospitare anche 900 ricoverati, un generale ripensamento dei servizi. Nel comunicato il sindaco, dopo aver espresso il parere negativo per l’atto aziendale, chiede che gli accordi stabiliti sul Presidio Sanitario di Ceccano vengano rispettati, garantendo standard sanitari qualitativi e quantitativi adeguati alle esigenze della città e del comprensorio e valorizzando un patrimonio pubblico, frutto di investimenti consistenti e ad oggi non pienamente valorizzato. in particolare con la riapertura del Pronto soccorso.
Potete leggere il testo intero qui http://www.frosinone24.com/atto-aziendale-asl-frosinone-2013-le-proposte-di-manuela-maliziola-43199.html
Non c’è però alcun accenno alla nuova idea di rivitalizzazione dei vecchi ospedali: le case della salute gestite dai medici di base… Zingaretti ne parla continuamente.
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