di Mauro Vecchio per http://punto-informatico.it/
Roma – Nelle recenti dichiarazioni del Presidente della Camera Laura Boldrini, lo sconfinato ecosistema di Internet rischia di produrre un pericoloso effetto valanga con la facile moltiplicazione di messaggi minatori a sfondo sessuale. Se il web è vita reale, con la produzione di effetti reali, ciò che accade in Rete non deve essere considerato meno rilevante di quello che accade per le strade. Divampato il fuoco delle polemiche, Boldrini non ha mai avanzato quella che negli ultimi giorni si è rivelata la vera proposta della discordia: fermare “l’anarchia del web” con il pugno della legislazione speciale.
“Grazie per la solidarietà – ha cinguettato il presidente in riferimento ai messaggi ricevuti dopo le polemiche per il tenore della sua intervista – Mai parlato di anarchia o nuova legge per il web. Obiettivo è arginare la violenza contro le donne, anche in rete”. La stessa conduttrice dell’intervista, la giornalista Concita De Gregorio, ha sottolineato su Twitter come, in effetti, i contenuti andassero letti e non soltanto guardati. “Erano forzati i titoli – ha spiegato De Gregorio – ma nelle parole di @lauraboldrini non c’era nessuna accusa al web, anzi. Molto attenta, in ascolto”.
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