di Marco Berchi per http://www.ilmessaggero.itSe di fronte a voi c’è un elefante meccanico alto come un palazzo di tre piani che avanza soffiando acqua dalla proboscide, delle due l’una: o avete digerito male o, più probabilmente, siete a Nantes, città francese sull’estuario della Loira.
Il modo stravagante di iniziare l’articolo di oggi è in linea con l’aria fantasmagorica che si respira in questa strana metropoli di quasi 600mila abitanti, che soffre il complesso di non essere bella o belloccia come molte sorelle transalpine e di essere, al più, sfiorata via circonvallazione dai turisti che vanno e vengono dalla Bretagna.
CAPITALE VERDE
Prima di tornare all’elefante che abbiamo lasciato in marcia verso di noi, tocca dire la cosa più importante del 2013 per la città sede del maestoso castello dei Duchi di Bretagna: se Marsiglia quest’anno è Capitale europea della Cultura (vedi box), anche Nantes in questi dodici mesi è capitale e precisamente Capitale verde continentale. La Commissione europea, infatti, le ha riconosciuto un primato nel limitare l’impatto ambientale e nel migliorare la qualità di vita dei cittadini. Non male per un agglomerato urbano martoriato dalla Seconda guerra mondiale e — destino comune a molte città del Vecchio continente — bersagliato da crisi che negli anni hanno aperto larghi vuoti nelle strutture industriali.
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