Uno studio della “Confcommercio” dei produttori di pistole e fucili: “Azionisti e manager dovrebbero pensare a programmi rivolti ai bambini under 12”. La legge proibisce la vendita ai minorenni, ma alle industrie non interessa: non serve che ne comprino una, ma che ne abbiano una tra le mani. Così i ragazzini possono diventare “testimonial” con i propri amichetti
Chi lo sa? Potreste trovarne uno sotto l’albero la mattina di Natale!”. Nella fotografia una ragazzina di 15 anni sorride imbracciando un Bushmaster AR-15. L’articolo è ammiccante, intrigante: invita i ragazzi a andare al più vicino poligono di tiro con mamma o papà e provare il fucile d’assalto usato nel massacro della scuola Sandy Hook di Newtown. E’ uno dei tanti pubblicati da “Junior shooters” (in italiano ”Piccoli tiratori”), una delle riviste specializzate finanziate dalle lobby, il cui scopo è quello di avvicinare i più giovani al mondo delle armi da fuoco. Non ci sono solo le battaglie al Congresso, ora l’obiettivo sono i bambini: negli Usa i produttori stanno investendo milioni di dollari per avvicinarli e fidelizzarli fin da piccoli all’uso delle armi – scrive il New York Times– con il pretesto di responsabilizzarli e insegnare loro come si usano.
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