Un altro venerdì 17 è passato, senza fare, come al solito, troppo male: ricoveri, cadute, decessi, amori infranti… tutto in linea con gli altri giorni. Ma allora? Perché una combinazione di calendario ci spaventa così? Siamo, da sempre vittime di tante paure ed abbiamo bisogno di sicurezze: così cerchiamo sempre di identificare un nemico, un avversario su cui scaricare le nostre debolezze, magari insite nella nostra vita, nel nostro dna.
E’ la radice della superstizione: significa pensare, credere, che un giorno particolare, un animale, un colore, una persona, una scala, un pezzo di metallo, una parte del nostro corpo sia in grado di decidere il nostro futuro. Siamo fatti così, alcuni se ne fanno talmente condizionare da riuscire a favorire l’accadimento di quegli eventi tanto temuti. Popolazioni civilissime erano schiave della superstizione: gran parte delle nostre credenze ci derivano dalle usanze romane.
E’ sufficiente pensare a quante persone non abbiano ricevuto alcun danno dall’aver vissuto un altro venerdì 17 per rendersi conto che in realtà la data è soltanto una convenzione. Venerdì 17 agosto 2012 è tale soltanto per quei popoli che seguono il calendario gregoriano: in quello giuliano (in vigore in Russia ad esempio) era il 5 agosto 2012, in quello ebraico era il 30 del mese di Av del 5772, in quello islamico il 30 Ramadan del 1433, nel calendario civile indiano è stato il 27 Sravana 1934… Potete calcolarlo voi stessi qui indice.htm. Per alcuni l’accanimento contro il 17 deriverebbe dall’ignoranza di chi confondeva la cifra XVII con l’espressione VIXI “sono vissuto”, quindi sono morto…, con la combinazione del venerdì, giorno tradizionalmente dedicato al ricordo della passione di Gesù. Che confusione!
Di ben altro dobbiamo aver paura…
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