Grande festa socialista in rue Solferino, per gli exit poll, il candidato di sinistra, Hollande, avrebbe vinto la sfida con Sarkozy con il 52-53% dei voti.
François Hollande, 58 anni, nuovo presidente della Repubblica Francese, è stato segretario generale del Partito socialista per undici anni (1997-2008) senza mai riuscire ad aggiudicarsi una carica ministeriale né un posto per la corsa alle presidenziali. Nel 2007 ci è andato vicino, ma ha dovuto abbandonare a favore di Ségolène Royal. Eterno rivale di Sarkozy, l’«elefante socialista» intende instaurare in Francia una «democrazia sociale» attraverso un intenso programma di riforme tese a riequilibrare le disuguaglianze sociali.
L’ex sindaco di Tulle, nel dipartimento di Corrèze, è intenzionato a chiamare le classi più abbienti a un contributo maggiore attraverso il mantenimento dell’imposta di solidarietà sui patrimoni (l’ISF). Altro cavallo di battaglia del suo programma è la riduzione dei carichi fiscali per le imprese che assumono giovani, il cosiddetto «contratto di generazione». Dall’inizio della campagna elettorale ha attirato le critiche della stampa conservatrice soprattutto per le dure dichiarazioni contro il mondo della finanza e la volontà dichiarata di rinegoziare il trattato europeo di disciplina budgetaria. I suoi avversari lo descrivono come un uomo politico “provinciale”, “indeciso” e “inesperto”, perciò non adatto a ricoprire alte cariche istituzionali.
Intanto Sarkò e Carlà sono chiusi all’Eliseo, forse fanno i bagagli.
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