Un economista beato? Oggi sembrerebbe una contraddizione in termini. nel momento in cui sentiamo parlare di
economia sentiamo subito puzza dio zolfo. Ma appena ragioniamo un po’ sappiamo che non è così e che anzi la scienza economica può fare molto per il bene dell’umanità. Domenica scorsa la chiesa ha proclamato beato proprio un economista, Giuseppe Toniolo.
Luigi Alici, professore di filosofia all’università di Bologna, già presidente dell’Azione Cattolica, traccia qui un profilo critico del nuovo beato:
Dentro e oltre la storia. Toniolo maestro di spiritualità laicale
di Luigi Alici
1. Nostalgia di testimoni
«Nella vita degli individui come nella storia della società vi sono momenti nei quali si fa acuta la percezione di un’assenza. Assenza di ideali, di valori, di interiore esperienza della verità, con il conseguente bisogno di certezze sulle quali far riposare l’ansia e lo smarrimento. È in queste, talvolta prolungate, fasi di vuoto spirituale che si va alla ricerca di persone che irradino nelle parole e nei comportamenti la presenza della verità e del senso»
[1]. Queste parole, che introducono un’importante riflessione sul profetismo biblico, possono essere estese, credo senza forzature, anche al nostro tempo e alla domanda di testimoni esemplari di fede e di vita, capaci di irradiare anch’essi, a loro modo, la luce della verità e del senso.
Nella sua lungimiranza magisteriale, la Chiesa ha sempre esercitato un discernimento paziente, esigente e graduale, prima di proporre alcune di queste persone all’intera comunità cristiana. A volte, i tempi lunghi di ogni processo di beatificazione possono compiersi in una contingenza storica del tutto particolare, forse solo apparentemente casuale, come per il caso di Giuseppe Toniolo, al punto che nulla oggi ci impedisce di chiederci: Perché proprio lui? Perché proprio adesso?
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