è una questione complicata e dolorosa. Dolorosa perché, non lo si dirà mai abbastanza, la casa è la vita delle persone. E con la vita delle persone non si scherza. Ed anche complicata perché qui gioca tutto un insieme di fattori. L’illegalità diffusa che è, innanzi tutto, una mentalità. Una normativa farraginosa che agevola le lentezze della burocrazia e induce il cittadino a ridurre i tempi aggirando le regole. Poi, in tutto questo, non puoi neppure ignorare il ruolo dei clan, ampiamente documentato. E i profili speculativi. Alla fine, la politica. Che da una parte, in sede locale, “chiude un occhio” e lascia che gli abusi vadano avanti. E bisognerebbe
chiedersi perché … E dall’altra parte, in sede regionale, non riesce a proporre soluzioni percorribili al di là delle dichiarazioni che alimentano speranze e delusioni. A questo punto arriva la magistratura: e cos’altro potrebbe fare se non applicare le sentenze? Sentenze, va pure detto, ormai definitive …
Così Mario Di Costanzo, avvocato nel Foro di Napoli, descrive la situazione dell’abusivismo a Napoli e delle sentenze della magistratura per l’abbattimento e il sequestro dei fabbricati irregolari. Si tratta di una situazione partenopea che però potrebbe avere qualche aggancio anche con il nostro territorio.
Qui l’articolo di Mario Di Costanzo, pubblica su Il Mattino del 4 marzo, Il rispetto delle regole
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