di Lorenzo Albacete per ilsussidiario.net
Due sono le grandi feste religiose celebrate in questi giorni: Natale e Hanukkah. Entrambe sono state assimilate in
America nella religiosità corrente: staccate dalla loro origine in precisi fatti ed eventi storici, sono state fatte diventare un fatto sentimentale e sono state aggiunte al grande melting pot (calderone etnico, NdR). Vorrei cominciare con il riassumere le origini della festa ebraica dell’Hanukkah. Quanto segue è tratto dalla rivista The Week della scorsa settimana.
“Di tutte le feste ebraiche, Hanukkah è probabilmente quella con la maggior risonanza per i nostri giorni. È la storia di una battaglia contro l’assimilazione – la lotta per l’indipendenza nazionale del popolo ebreo – e delle sfide affrontate dallo Stato ebraico circondato da nemici e sostenuto dalla più grande potenza mondiale… Il Natale è una festa il cui significato deriva da sovrapposizioni secolari, con il rituale nordico (i tronchi di Yule, gli alberi sempreverdi dei druidi) cui si è sovrapposto la festa romana dei Saturnalia. Hanukkah, invece, è una festa di cui è stato cancellato il significato, poiché generazioni di rabbini hanno cercato di ridurre e sopprimere una storia troppo sconvolgente e pericolosa per entrare nella più tarda tradizione e prassi ebraiche”.
Continua qui La fede non sentimentale
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento