“Riconoscere la priorità dell’istruzione nella ripartizione delle risorse. Costruire in tutti i campi una cultura e una pratica del merito”
“In 150 anni – ha rilevato il Capo dello Stato – abbiamo compiuto enormi progressi, anche nell’istruzione, come ha appena ricordato il Ministro Gelmini, partendo da un pauroso analfabetismo. Negli ultimi decenni abbiamo conseguito notevoli passi avanti anche per quel che riguarda la percentuale di diplomati e di laureati. Questo ci ha consentito di avvicinarci alla media dei paesi sviluppati, e tuttavia, anche se stiamo correndo più in fretta di altri, non abbiamo raggiunto i paesi più avanzati. Siamo, dunque, rimasti ancora indietro rispetto ad una risorsa cruciale per affrontare una dura competizione globale”.
Occorre, dunque, riformare con giudizio: “Occorre sanare squilibri, disparità, diseguaglianze, che si presentano anche nell’istruzione, che – al contrario – dovrebbe proprio servire a colmare le diseguaglianze”. “Perciò – ha proseguito il Capo dello Stato – dobbiamo costruire in tutti i campi una cultura e una pratica del merito. Bisogna anche mettere in tutti i campi le persone in grado di meritare. Questo vale ovviamente anche per la scuola, per i suoi insegnanti e per i suoi studenti”.
Il Presidente Napolitano ha sottolineato che “per elevare la qualità dell’insegnamento occorre motivare gli insegnanti e richiedere che abbiano un’adeguata formazione, ma anche offrire loro validi strumenti formativi e di riqualificazione. E su tutto questo, ovviamente, è necessario investire. Nel passato non lo si è fatto abbastanza e si sono prodotte situazioni pesanti. Occorre dunque qualificare e riqualificare coloro che aspirano ad un’assunzione a tempo indeterminato”.
Il Capo dello Stato ha concluso con l’auspicio “che gli insegnanti e i dirigenti pieni di idee e di voglia di fare trovino il sostegno necessario a tutti i livelli”.
Qui il video e il testo del discorso del Capo dello Stato