CECCANO _ Il monumento all’inutilità, il più stupido dei parcheggi. E’ quello costruito sotto l’antico sito della Chiesa di S. Pietro, nel quartiere Pisciarello, distrutta dai bombardamenti alleati il 3 ottobre del 1943. Lì il comune ha speso centinaia di milioni per un area di parcheggio che non è utilizzata da nessuno. E’ lontana dalla Piazza XXV Luglio, non è servita da una navetta, non ci sono passaggi pedonali facilmente percorribili. Sta lì a mostrare come possa essere sperperato il pubblico denaro per opere che nessuno aveva chiesto e che sono state soltanto nelle mente di qualche progettista preoccupato di spendere per aumentare la propria parcella. Il parcheggio infatti faceva parte delle opere di urbanizzazione di un progetto finanziato dalla Regione Lazio per oltre 8 miliardi di vecchie lire, un po’ più di 4 milioni di euro. Gli 8 miliardi servivano per realizzare 12 appartamenti popolari e poi una valanga di opere di urbanizzazione nel quartiere S. Pietro, il più colpito dalle bombe inglesi ed americane. Alla fine i Ceccanesi hanno visto scomparire tutte le pavimentazioni medievali sostituite dal porfido adatto sicuramente ad un giardino pubblico sul lungo mare ma non certamente in strade che hanno visto passare oltre dieci secoli di storia. Si sono salvati soltanto alcuni metri in via Bella Torre. Ma i Ceccanesi hanno perso anche l’ultima delle costruzioni medievali in via Madonna degli Angeli. Oggi al suo posto c’è un elegante appartamento con le mura imbiancate e la pietra serena completamente sparita. Per non parlare di tutte le inserzioni metalliche che la incorniciano, fra l’altro sporgendo ad altezza d’uomo sulla sede stradale. Insomma, uno schiaffo dal punto di vista storico e culturale non compensato neppure dall’utilità di un’urbanizzazione che sta per essere risucchiata dalla vegetazione. Sarebbe bastato ragionare un po’ di più, confrontarsi e magari convertire un parcheggio in un tappeto mobile che collegasse davvero i parcheggi già esistenti in S. Pietro con la Piazza XXV Luglio. Allora sì che il quartiere sarebbe rinato. E che si sarebbe dato un servizio efficiente alla città con una vera opera di urbanizzazione.
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