Riceviamo da Antonio Nalli:
Dalla storia della famiglia dei Conti De Ceccano alle vicende del misterioso Giuseppe Diana, dagli affreschi scomparsi del Santuario di Santa Maria a Fiume all’attuale patrimonio artistico delle Chiese cittadine, dai resti della villa romana in località “Le Cocce” all’ecosistema di Bosco Faito.
Decine di tesi di laurea di giovani studenti accademici ed universitari ceccanesi sono incentrate proprio su questi argomenti, sul patrimonio culturale, storico, artistico e paesaggistico della cittadina dei Conti, ma nessuno lo sa, o meglio, finge di non saperlo.
E ad essere coinvolte non sono solo facoltà di lettere, arte ed architettura, ma anche di giurisprudenza, o addirittura ingegneria.
Alcune di queste brillanti tesi, con le quali i giovani studenti hanno consacrato il loro studio e il loro assiduo impegno, ottenendo prestigiose lauree, si trovano addirittura nella biblioteca comunale, donate dai stessi studenti.
Per costoro, che rappresentano il futuro imprenditoriale, ma anche amministrativo di questa cittadina, il Comune non ha offerto un solo un ringraziamento, neanche un buon acquisto per un libro, ben sapendo quanto sia costoso oggi per le famiglie, far rilegare proprio quella tesi di laurea in più messa a disposizione della Comunità.
Un fatto che dovrebbe far riflettere tutti, in particolar modo proprio in questi ultimi giorni, in cui il dibattito politico, anche all’interno del consiglio comunale, si è fatto forte proprio sulla valorizzazione storico culturale della nostra cittadina.
Ma la vera mancanza di valorizzazione è quella dei giovani di Ceccano, ai quali non vengono riconosciuti ne meriti ne impegni, anzi, qualche volta addirittura, vengono scippati dei loro stessi studi. «Ho letto in un opuscolo di storia locale – ci ha confessato proprio uno di questi giovani – dei passaggi quasi copiati per intero dalla mia tesi di laurea, senza alcuna citazione della fonte. La cosa mi ha infastidito non poco, perché conosco il reale valore di quelle mie parole e del mio interesse per la valorizzazione, che non ho intenzione di paragonare con quello “mascherato” di altri».
Ora il Comune è intenzionato a promuovere una consulta per i beni culturali. Vedremo quanti di questi giovani saranno chiamati a farne parte.
An.Na.
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