CECCANO _ Potabile no, potabile sì. L’Asl dice che l’acqua di Celleta non lo è, l’Acea Ato 5 sostiene il contrario. Insomma un gran pasticcio che va ad aggiungersi alla vicenda dell’acqua al mercurio del serbatoio centrale. Ora sott’accusa è l’acqua che viene dalla sorgente Celleta. Fino a qualche tempo fa a Palazzo Antonelli volevano farne un’acqua minerale: ora se la ritrovano degradata a non potabile da un fax della Asl, arrivato in Comune il 17 mattina. Nessun comunicato stampa naturalmente, come è ormai stile dell’amministrazione Ciotoli nelle vicende dell’acqua potabile, ma un’ordinanza che viene resa nota in maniera molto discreta soltanto il giorno dopo. Infatti, all’Acea contestano le analisi dell’Arpa e della Asl. L’ente gestore dell’acquedotto sostiene di effettuare periodici rilevamenti della qualità dell’acqua e di aver riscontrato valori regolari proprio nelle analisi effettuate lo stesso giorno in cui è arrivata a Palazzo Antonelli la notizia della non potabilità da parte della Asl. Un mistero? Forse no: il problema potrebbe stare nei tempi che l’Arpa Lazio, l’ente cui è assegnato il compito di vigilare sulla qualità dell’ambiente, e la Asl si prendono nel comunicare i risultati delle analisi. In altre parole, potrebbe essere accaduto che l’acqua sia risultata inquinata ad uno dei controlli, ma che nelle lungaggini, chiamiamole così, della trasmissione dei fax, che a volte non funzionano, a volte sono senza carta…, il prezioso e costoso liquido sia tornato ad essere potabile. Certo è che le cose così non possono andare avanti. La gente perde ogni fiducia se le istituzioni no nriescono a trovare la modalità per avvisare della potabilità o meno dell’acqua.
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