di Carlo Ossola Doveva essere una serrata Apologia del Cristianesimo e riuscì un insieme frammentario di acute meditazioni, lampi di moralista, sguardi sull’infinito, ma nulla di compiuto, quasi lo scrivere fosse l’intermittenza di un rivelarsi che continuamente s’allontana: «Scriverò qui i miei pensieri senza ordine, ma non forse in una confusione senza progetto. È questo... Continua a leggere →