Il 21 dicembre segna un confine invisibile ma profondamente radicato nella storia dell’umanità: il solstizio d’inverno. Astronomicamente, è il momento in cui l’inclinazione dell’asse terrestre vede il Sole raggiungere il punto più basso sull’orizzonte nell’emisfero boreale, regalandoci il giorno più breve dell’anno. Eppure, dietro il dato scientifico, si cela il “ritorno della luce”, un passaggio celebrato da millenni come simbolo di rinascita e speranza. Storicamente, questa data ha modellato le architetture e i calendari delle civiltà antiche. Dai megaliti di Stonehenge in Inghilterra ai tumuli di Newgrange in Irlanda, i popoli preistorici costruirono monumenti allineati precisamente con il primo raggio di sole solstiziale, interpretando il fenomeno come una vittoria della vita sulle tenebre. Nel mondo romano, il solstizio coincideva con i Saturnalia, festività caratterizzate dallo scambio di doni e dal ribaltamento dell’ordine sociale, che gettarono le basi culturali per il Natale cristiano.

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