Sulla storia della statua di Santa Maria a fiume, riceviamo e pubblichiamo volentieri un intervento dell’avv. Stefano Gizzi, che esprime un parere diverso sulle origini dell’immagine, tanto cara ai ceccanesi, rispetto all’ipotesi formulata dall’arch. Angeletti.
In merito alla ipotesi autorevole, ma “ardita” di legare l’arrivo della Statua di Santa Maria a Fiume con il Giubileo del 1350, mi permetto di formulare le seguenti obiezioni, proprio perché sono d’accordo con l’apprezzamento unanime del valore e della preziosità senza paragoni della Statua di Santa Maria a Fiume.
1) tesi: “La Cronaca della Consacrazione di Santa Maria a Fiume non parla della Statua della Madonna”.
Tesi assolutamente inaccettabile, per vari motivi.
Innanzitutto, per il Diritto Canonico la Consacrazione della Chiesa può avvenire solo quando non solo la Chiesa è finita dal punto di vista architettonico, ma quando è provvista di tutte le suppellettili da altare (candelabri, Calici incensieri etc) e delle statue e Crocifissi relativi al culto all’interno della Chiesa in oggetto.
Questo vale fino ad oggi: ma già nel Medioevo, solo quando tutto era in ordine si procedeva alla Consacrazione dell’edificio di culto. Ad esempio, se vi erano ancora debiti o altri adempimenti da fare, si procedeva alla sola Benedizione. Pertanto, al contrario di quanto una prima lettura della Cronaca potrebbe suggerire, viene descritta la Solenne Consacrazione, proprio perché l’interno era “completo” di arredi e di Statue! Anche perché la Cronaca della Cerimonia del 25 luglio 1196, è la Cronaca della Consacrazione liturgica e delle feste compiute in quel giorno, NON l’Inventario dei beni conservati nella Chiesa stessa! 2) Seconda obiezione: preso atto che non era permesso dalle norme della Chiesa, come precisato nel punto 1); ma i Conti di Ceccano, così potenti e così legati alla Chiesa di Santa Maria a Fiume, edificio “Sacrario” ed orgoglio della Casata, avrebbero lasciato quasi DUECENTO ANNI la loro Chiesa sprovvista di una Statua di Maria Santissima?
E nella Chiesa proprio dedicata a Santa Maria!
Un esame comparativo delle Statue della Madonna col Bambino, avvicina di più la Statua di Ceccano alla statuaria del XIII secolo, con la sua ieratica e solenne fissità delle forme, derivante dall’Arte Bizantina. Possibile che la Statua di Santa Maria a Fiume sia del XIII secolo? Se sì potrebbe essere un dono tardo del Cardinale Giordano de Ceccano alla fine del XII secolo o del Cardinale Stefano de Ceccano, in pieno XIII secolo.
Importantissima riflessione finale, in merito al rapporto del Cardinale Annibaldo con le Arti: Nello stile pittorico sembra prediligere pittori all’avanguardia come Simone Martini, cioè pittori che con Giotto si affrancano dalla fissità bizantina, precedente a Giotto stesso. Perché il Cardinale Annibaldo, nei suoi gusti per la scultura, avrebbe dovuto portare o inviare a Ceccano una statua non conforme allo Stile rinnovato e al gusto “moderno”, presente già ad Avignone?
Stefano Gizzi



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