Sulla storia dell’abbattimento, mancato, di Gaia, la quercia secolare della Madonna delle Grazie, caduta da sola qualche giorno fa, interviene il dott. Alessio Arduini, dottore forestale, perito incaricato dalla giunta Caligiore della verifica della stabilità dell’albero. Con un post sul suo profilo facebook , fra le altre cose, il dott. Arduini si lamenta di essere stato un po’ bistrattato da questo povero blog, che sembra aver acquisito, da qualche tempo, un potere tanto forte da riuiscire a condizionare le decisioni di Palazzo Antonelli e dei suoi amministratori. Pubblico integralmente il suo scritto, a dimostrazione di come questo strumento di informazione sia aperto a tutti coloro che intervengono civilmente per esprimere le proprie idee. Il testo è lungo, mi riservo perciò, eventualmente, di rispondere in un secondo intervento.

Dopo la caduta della Quercia “Gaia” di Ceccano ritengo doveroso intervenire, non per alimentare polemiche ma per ristabilire la verità dei fatti e tutelare la mia professionalità, che per mesi è stata esposta a critiche ingiuste e attacchi personali. La mia valutazione non è mai stata un’opinione, è il risultato di un percorso diagnostico e di analisi del rischio sul quale mi sono assunto precise responsabilità professionali.
Nel febbraio 2023, durante il primo sopralluogo richiesto dalla precedente Amministrazione, ho eseguito una VTA visiva (Visual Tree Assessment) riscontrando subito importanti criticità di stabilità. Nonostante tali evidenze, si decise di concerto con gli uffici e con l’Amministrazione di avviare un monitoraggio costante, in quanto in quel momento non c’era volontà politica verso l’abbattimento.
La seconda VTA, effettuata tra dicembre 2023 e gennaio 2024, quasi un anno dopo, ha evidenziato un significativo peggioramento della stabilità. La relazione che riportava i risultati di entrambe le valutazioni è stata trasmessa all’allora dirigente del Settore in data 4 gennaio 2024.
Premetto inoltre che nel febbraio 2023 intervenne la Forestale e nel gennaio 2024 anche la Polizia Locale, oltre nuovamente alla Forestale, e che furono redatti distinti verbali allegati alla relazione conclusiva. La situazione era già allora chiara, un’ulteriore indagine strumentale non avrebbe aggiunto elementi utili e avrebbe rappresentato un inutile spreco di denaro pubblico.
Dopo ulteriori verifiche, approfondimenti e riunioni operative, sono stato io stesso a rappresentare all’Amministrazione e all’Assessore all’Ambiente la necessità urgente di procedere con l’abbattimento per tutelare l’incolumità pubblica. È stata una decisione difficile ma necessaria, perché un parco frequentato quotidianamente da famiglie, bambini e anziani non può essere teatro di rischi così elevati.
Nonostante ciò, la mia decisione, basata su fondamenti scientifici e documentazione ufficiale, è stata seguita da attacchi personali e strumentalizzazioni. Alcuni blog e parte della stampa hanno preferito la spettacolarizzazione alla responsabilità informativa, ignorando fatti e cronologie. Un blogger in particolare mi ha esposto deliberatamente al linciaggio social, anche in occasione della mia nomina alla guida della Comunità Montana degli Ernici, contribuendo a creare un clima di ostilità e delegittimazione che ritengo gravemente scorretto e fazioso. È sconcertante che qualcuno che si presenta come custode della cultura e del senso civico finisca poi per comportarsi come un parolaio che diffonde ostilità aprioristica, senza approfondire e senza verificare con obiettività le questioni di cui pretende di occuparsi. A che titolo, poi, ci si permette di giudicare se la VTA visiva fosse lo strumento di indagine più o meno idoneo per l’albero in questione?
Trovo inoltre inaccettabile che si sia preteso di giudicare dall’esterno l’idoneità degli strumenti di indagine impiegati, senza avere competenze né aver approfondito la documentazione tecnica.
Ora, con la caduta della Quercia, i fatti hanno confermato la correttezza della mia perizia, smentendo valutazioni successive che avevano minimizzato rischi reali e documentati.
Il mio lavoro è gestire il verde, tutelare il patrimonio ambientale e garantire la sicurezza dei cittadini. Continuerò a svolgerlo con lo stesso rigore scientifico e la stessa integrità che hanno guidato ogni mia decisione. Foto della quercia reperita su internet.
Dott. Forestale Alessio Arduini
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