Mons. Spreafico, vescovo di Frosinone, e p. Giulio Albanese, comboniano, uno dei maggiori esperti del continente africano, giornalista e già direttore dell’Agenzia Misna, hanno arricchito il dibattito per la presentazione del libro Che colpa ne ho se sono nato in Congo all’ombra di un mango? di Eva Crosetta, giornalista RAI, al caffè letterario di Ceccano, domenica 16 marzo. Il vescovo di Frosinone ha ricordato ai presenti come il mondo occidentale abbia una responsabilità forte nei confronti dell’Africa, per secoli depredata di ricchezze e di uomini. Mons. Spreafico ha evidenziato l’urgenza di aiutare i paesi africani nel loro processo di sviluppo ancora fortemente condizionato dalla mentalità neocolonialista che sta riaffermandosi nel mondo. P. Albanese ha voluto ricordare ai presenti come sia necessario capire che non c’è una sola Africa, ma tante Afriche: è una percezione che manca quasi completamente in occidente. ci sono paesi africani che hanno lavorato molto nell’istruzione anche universitaria, altri che invece sono ancora nelle pastoie di culture tradizionali da cui è difficile eliminare gli aspetti deteriori, senza distruggere i loro valori millenari. E’ un continente giovane – ha detto – in cui i giovani sono molto presenti e proprio i giovani saranno la forza della trasformazione dell’Africa. Eva Crosetta ha confessato che l’Africa ha determinato la sua conversione, il suo riavvicinamento alla fede, perché ha visto quanto bene la comunità religiosa dei fedeli possa dare all’Africa e ha messo in evidenza anche le responsabilità dei giornalisti nell’informare correttamente sull’Africa. L’incontro è stato organizzato da Diego Protani con Sinestesia e la Rete delle Associazioni coordinata dalla Proloco. Durante il dibattito, Francesca Masi, giovane allieva del Liceo di Ceccano, ha rappresentato il dibattito con il suo disegno.

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