Il parcheggio, di solito strapieno all’inverosimile, è quasi vuoto: è il segno che chi deve prendere il treno a Frosinone si è dovuto organizzare in altro modo, dopo la chiusura del sottopassaggio. Ormai per raggiungere la stazione è necessario camminare per più di un chilometro, almeno che non si abbia macchina con autista. E il chilometro va fatto o in un tunnel o su un camminamento sopraelevato, primo di illuminazione. Le proteste dei pendolari sono continue, per una stazione quasi irraggiungibile. Scrive Alessandro Redirossi: Questo è il parcheggio inaugurato in pompa magna appena 2 anni e mezzo fa per i pendolari. Un parcheggio che alle 6 è 30/7 del mattino di solito è pieno e che oggi alle 8.30 circa era pieno di posti liberi come non mai. Qualcuno va a Ferentino, se ha la fermata, qualcuno ha provato nella missione impossibile di parcheggiare altrove per raggiungere la stazione, sprecando tempo, mettendo la sveglia prima e rovinandosi ulterioremente la giornata di merda da pendolare. Tutto perché non è stato studiato un percorso alternativo a un tunnel sopraelevato insicuro e degradato soprattutto nelle ore serali o a una traversata ugualmente disagevole lunga e pericolosa – con tanto di attraversamenti da fare in notturna a piedi – nel sottopasso di Corso Lazio. Non credo che la soluzione sia la ritirata e la rassegnazione. Bisogna pressare tutti gli enti coinvolti, a partire dal Comune, affinché propongano soluzioni idonee. Bisogna pretendere percorsi sostenibili in termini di decoro, sicurezza e tempi per arrivare sui binari. Se ci adattiamo, peggiorando la nostra qualità della vita, niente cambierà.

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