Sembra questa la cifra che il comune di Ceccano incasserà effettivamente rispetto invece al milione e mezzo di euro di cui si è sempre parlato fino ad oggi. Ci riferiamo al corrispettivo derivante dalla vendita dei rifiuti differenziati dai cittadini. Durante il caligiore-annibaliano, Palazzo Antonelli aveva più volte affermato che da quella vendita si ricavavano sì o no 50 mila euro l’anno. Al momento della verifica finale dell’appalto invece è emersa la verità, che in molti, senza essere mai ascoltati dai consiglieri comunali di maggioranza, avevano più volte evidenziato. I ricavi sarebbero stati di gran lunga più ingenti fino ad arrivare, nella durata complessiva dell’appalto, a circa un milione e mezzo. Come pure balzava agli occhi di tutti l’assenza completa della plastica nel catasto dei rifiuti. La stessa ditta appaltatrice aveva riconosciuto di essere in debito con i ceccanesi, in questi giorni chiamati al saldo proprio del tributo per la raccolta dei rifiuti. In una comunicazione inviata a Palazzo Antonelli ammetteva di essere disposta a versare 600 mila euro. Ora, da notizie di stampa, si apprende che il comune starebbe per accettare una transazione per 400 mila euro, rispetto al milione e mezzo. Se la notizia fosse esatta si tratterebbe di un arretramento rispetto a quanto si prospettava. Si attendono chiarimenti da Palazzo Antonelli.

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A noi contribuenti le transazioni non sono concesse. Di sicuro c’è una motivazione valida. L’importante è che venga spiegata in modo trasparente ai cittadini.