E’ impressionante il divario tra due realtà contigue: a Castro dei Volsci, neppure 5 mila abitanti, il Ministero della Cultura darà finanziamenti per quasi un milione di euro, in tre anni, per la sistemazione delle aree archeologiche e per il restauro dei dipinti nella Chiesa di S. Nicola; a Ceccano, 0. Forse, neppure è stata presentata la domanda. Anche Amaseno ha ottenuto finanziamenti, 600 mila euro in tre anni per la sistemazione del ponte romano di S. Anello. Ma contributi sono andati anche a Sora, Cassino, Ceprano, Supino, Arpino, Casalvieri, Boville Ernica, Frosinone. Eppure Ceccano ha un patrimonio culturale notevolissimo che meriterebbe una valorizzazione. Soltanto l’area archeologica di S. Maria a fiume offrirebbe materiali per campagne di scavo decennali, come pure la Villa Romana di Cardegna, come anche il mosaico e il lapidarium presenti nello stesso palazzo comunale, insieme agli altri siti archeologici evidenziati dal passaggio della linea ferroviaria superveloce. In questi anni invece Palazzo Antonelli ha trascurato completamente questo aspetto che pure attrae turismo, interesse, finanziamenti, come ha dimostrato la recente esperienza dell’area di Colfelice e Aquino. Toccherà, ancora una volta, scrivere a Castro.

per restare aggiornati, gratuitamente, inserire la mail
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Caro Pietro, non avevano tempo per inviare la domanda per il finanziamento per i beni culturali…..avevano altro da pensare!!!
Certo, bisogna scrivere a Castro subito, prima che si ripresentino a governare quesro Paese. Il patrimonio culturale di questa Cittadina può essere minacciato da varie pericolosità tra cui disagi sociali e degrado ambientale da questi amministratori incompetenti e ignoranti che hanno pensato ad altro.