“Il Paese canta di sé a chi ha voglia di ascoltarlo e nello stesso tempo chiede di essere cantato e raccontato, perché rimanga viva la memoria. La tradizione è una grande ricchezza e va conservata e tramandata grazie al rispettoso contributo di tutti”. Così Federico Palladini presenta la sua ultima fatica artistica: otto canzoni Madre (canto per la Mamma Ciociara), Munacacieglie, Camilla e la Luna, I demoni del male, Padrone Sotto e Olmo, La Mula Cerva, Ferragosto ’77 e Cantami che dà titolo al nuovo album. Cantare le storie e le leggende di Castro dei Volsci, il “balcone della Ciociaria” che affaccia sulla Valle del Sacco. E’ questo il proposito di Federico Palladini che torna alle stampe con il suo nuovo album “Cantami”, realizzato con la Banda della Scolopendra (Massimiliano Cerroni alle tastiere; Rosario Liberti al basso tuba; Massimo Campasso alla batteria; Paolo Tricca alla chitarra), registrato e mixato da Luma Recording Studio (fonico: Luca Leoni), masterizzato da Elephant Mastering di Riccardo Parenti e prodotto da Betaproduzioni, con la grafica di Simona Peres. “Cantami – spiega Palladini – è il risultato di una personale interpretazione in chiave narrativo-musicale di storie, leggende e suggestioni del paese di Castro dei Volsci. È stato realizzato con la collaborazione di musicisti e appassionati della cultura e del folklore locali, che hanno reso più avvincente il lavoro di ricerca e più sentito quello di scrittura e di produzione.

L’album “Cantami” sarà presentato ufficialmente a Castro dei Volsci, nella splendida cornice della Villa imperiale romana (Via del Campo Sportivo/Piazza Iannucci C.da Madonna del Piano, mercoledì 3 luglio alle 21.00, con il patrocinio del Comune di Castro dei Volsci.
“Sono molto legato al paese di Castro dei Volsci, dice Federico Palladini, che frequento da tempo e ancor più negli ultimi anni, anche perché nella Banda ci sono due castresi. Il paese ha davvero tante storie e leggende da cantare. L’idea di scrivere l’album è nata improvvisamente alla fine della scorsa estate. Sono stato ispirato in particolare da due figure femminili che mi affascinano molto, diverse tra loro ma legate da una dimensione drammatica sospesa tra realtà, racconto e astrazione simbolica; due donne icone di coraggio, forza, resistenza e dignità: la Mamma Ciociara e la regina Camilla. Tutto è cominciato da lì: il lampo iniziale, il lavoro di ricerca sul territorio che mi ha portato altre fonti di ispirazione, la scrittura e infine la produzione, arricchita dalla partecipazione di artisti e musicisti e del coro di Castro. Tutti i testi partono da una storia del paese ma presentano differenti chiavi di lettura”. Le canzoni si snodano tra fatti veri e leggende, raccontando di creature immaginarie che provengono dalla credenza popolare (come Munacacieglie, cantata in dialetto castrese) o di personaggi controversi (come il bandito Solli, ne I demoni del male). E ancora, brani che rievocano suggestioni e atmosfere del paese, come Ferragosto ’77 o Cantami (traccia di 8 minuti che chiude l’album, concepito come un viaggio ideale nello spazio e nel tempo del paese attraverso i cambiamenti delle stagioni). Moltissime le partecipazioni: il coro polifonico “Civitatis cantores” di Castro dei Volsci diretto da Mariagrazia Molinari; Roberto De Angelis (mandolino); Stefano Vitale (fisarmonica); Matteo Panetta (violino e viola); Riccardo Pro (voce); Luca Marzella (chitarra); Franco Santodonato (tromba); Valerio Palombi e Massimo Aversa (organetti) e il giovanissimo Fabrizio Palladini (pianoforte).

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