Giulia Gonzaga organizzò intorno a sé, proprio a Fondi, un celebre cenacolo di letterati e di artisti; fu al centro delle trame politiche e dinastiche di alcune delle principali famiglie nobiliari del suo tempo; fu esponente di spicco, a Napoli, di quel circolo di Juan de Valdès le cui idee di riforma religiosa la Chiesa di Roma condannò come ereticali, finendo con il divenire ella stessa oggetto di sospetti e di accuse da parte dell’Inquisizione. Tre elementi fondano la sua fama: la straordinaria bellezza, unanimemente riconosciuta dai contemporanei, decantata dai poeti e illustrata da una serie di ritratti che non ha uguali nella pittura del Rinascimento; l’intelligenza e la capacità con cui riuscì a «restare libera nel pensiero e nell’azione in un mondo pesantemente governato dai maschi, nella politica come nella religione e nella cultura, ma anche nelle questioni di cuore»; e infine – ma non ultimo quanto a importanza, ove si consideri la copiosa serie di elaborazioni romanzesche cui esso ha dato luogo – l’episodio del suo tentato rapimento da parte del corsaro Barbarossa. Di Giulia Gonzaga si parlerà oggi 2 gennaio 2024 a Vallecorsa, alle ore 17,30 nella chiesa della Madonna delle Grazie, in un incontro moderato da Vittorio Ricci che alla Gonzaga sta dedicando tanti dei suoi studi

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