Per i cattolici, è un mercoledì particolare, quello dell’inizio della Quaresima. In genere questa parola è associata all’idea di digiunare o di mangiare di meno, e direi che non è un’idea sbagliata. Magari non è completa, ma l’idea che mangiare meno, con più giudizio, in maniera più armoniosa, faccia star bene sia l’anima che il corpo, è un’idea giusta.

In Italia, un tempo, il venerdì si mangiava di magro. Questione di fede. Però poi andava a finire che la domenica mangiavi solo carne, il giovedì si mangiavano le uova e il mercoledì si mangiavano le verdure. Dalla fede quindi derivava un senso armonioso del tutto, del vivere civile. E questa educazione – che c’è in ogni religione – è valida anche sotto il profilo educativo del cibo. La cucina kosher non abbina mai formaggio e carne e leggevo in un’intervista a Oldani che lo chef spiegava che il nostro corpo (a meno che siano quantità infinitesime) non è predisposto ad assimilare quegli abbinamenti. Se andiamo a fondo nelle nostre fedi, ci accorgiamo che i nostri antenati ci insegnavano a nutrirci. A suo modo, anche il ramadan è armonico perché al nostro fisico bastano più o meno 1800/2000 k/cal al giorno: il resto è la gola che sovrasta la mente dell’uomo e rischia di rompere l’armonia con la nostra persona presa nel suo intero.
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento