La tragedia di Ancona ci riporta alla realtà, terribile: i nostri ragazzi sono inseriti in un tritacarne consumistico che non si ferma neppure di fronte al pericolo della vita, e pochi adulti si danno da fare per cercare di sottrarveli. Le sei vittime della vecchia balera trasformata in discoteca, con il triplo dei biglietti venduti rispetto al massimo consentito, con uno spettacolo che deve avvenire per forza di notte, con alcol che scorre a fiumi, nonostante la giovanissima età dei partecipanti, devono darci la misura delle cose. Non possiamo più nasconderci dietro al “fanno tutti così”, dobbiamo essere adulti, intervenire, cominciare a dire di no, non lasciare che si faccia una cosa perché tutti i compagni di mio figlio lo fanno. L’età delle vittime crea ancora più scandalo, evidenziando le responsabilità primarie di chi ha scatenato l’incidente, di chi, per far soldi sulla pelle dei nostri figli, non ha rispettato le norme di sicurezza, perché il guadagno è di gran lunga superiore alle multe che possono essere comminate: 1500 biglietti a trenta euro ciascuno… Ma la giovane etàdelle vittime purtroppo rivela anche un venir meno delle responsabilità degli adulti: può un ragazzino a 14 anni capire se un luogo è pericoloso o no? se val la pena rimanere o invece evitare il pericolo, se è giusto sballare o no quando tutti gli altri lo fanno? E se non è capace lui devono allora essere i genitori, gli adulti a scegliere per lui…

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Sono in pieno accordo con quanto dettagliatamente esposto sopra e l’ho gia detto nells mia pagina,si da troppa liberta’ ai figli che gia’ in giovanissima eta’ si gestiscono da soli non conoscendo ancora i pericoli che incontrano andando in questi mega spettacoli di massa, dove altri cercano di fare interessi personali, come ho hgia’ detto i genitori danno troppo spazio ai figli.Parte di resposabilita’ va attribuita alla loro superficialira’
Condivido che una maggiore responsabilità è da attribuire ai genitori, i quali non insegnano ai propri figli a saper ragionare con la propria testa e non seguire il branco. Credo che la scuola possa dare un aiuto a quei genitori che non seguono le mode ” cosi fan tutti”.