Andare a Fontaine de Vaucluse, la Valchiusa delle Chiare, fresche e dolci acque di Francesco Petrarca, dopo i tanti e ripetuti episodi di inquinamento del Fiume Sacco permette di sognare, di immaginare cosa potrebbe essere il nostro territorio se il fiume tornasse ad essere quello che era, quella ricchezza che costituiva nel passato di Ceccano e di tutte le terre che attraversava, fonte di irrigazione, di energia, di legname, di pesca… Tutto perso con la trasformazione del fiume in una cloaca industriale e civile per la raccolta di ogni liquame di scarico: vedere l’acqua di Fontaine è un invito a cambiare direzione, non soltanto per quanto riguarda gli scarichi industriale ma anche per quelli civili. Bisognerebbe chiedersi infatti quante sono le famiglie che nel 2018 scaricano ancora le acque reflue nelle fosse biologiche, senza che siano collegate agli impianti fognari. Soltanto a Ceccano si tratta di diverse migliaia di nuclei familiari. Non è dunque questo il primo investimento da fare per restituire alle generazioni future il fiume che c’era?
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