di Nico Spuntoni per In Terris Internationalis
Il 15 settembre è la data in cui il Beato don Pino Puglisi nacque ed anche quella in cui morì, assassinato nel giorno del suo compleanno da un commando mafioso inviato dai capoclan Filippo e Giuseppe Graviano. Nei 56 anni di vita, il prete palermitano lasciò un segno indelebile nel tessuto della sua città, persuadendo intere generazioni di giovani di borgata a rifiutare la mano mortale tesa dalla mafia ai loro problemi e alle loro inquietudini. Terzo di quattro figli, don Pino Puglisi trascorse l’infanzia e l’adolescenza nel quartiere di Brancaccio, lo stesso in cui poi concentrò il suo indimenticabile impegno pastorale. Padre calzolaio, madre sarta, il giovane Pino scoprì la sua vocazione prima servendo messa da chierichetto nella parrocchia di San Giovanni Bosco, successivamente con l’attività nella sezione locale dell’Azione Cattolica. La decisione di entrare in seminario, come per tanti altri, maturò da un incontro, quello con monsignor Francesco Guercio e da una domanda a bruciapelo: “Ci hai pensato mai a farti prete?”
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